Le #36Vedute del Monte Rosa.

Il gigante bianco sull’orizzonte varesino.

Il Monte Rosa è il massiccio montuoso più esteso della Alpi, il secondo per altezza. E’ famoso per la sua facciata est sopra Macugnaga, l’unica di dimensioni himalayane. Il toponimo non deriva dal colore rosa che tinge le pareti montuose nelle ore crepuscolari, ma ha la sua origine dal latino rosia e dal patois (dialetto) valdostano rouése o rouja, che significa ghiacciaio. Il Monte Rosa è conosciuto anche come Gornehorn (grande montagna, dal tedesco).

 

Con i suoi 4634 m, la punta Dufour (die Dufourspitze o Point Dufour) è la più alta dell’intero gruppo; situata in territorio elvetico, è stata scalata per la prima volta da un gruppo di alpinisti partiti da Zermatt nel 1855, tredici anni dopo la salita di Don Giovanni Gnifetti, parroco di Alagna Valsesia, sulla cima che oggi ne porta il nome.

Signalkuppe, come viene anche chiamata Punta Gnifetti, è sede del rifugio più alto delle Alpi, intitolato alla Regina Margherita di Savoia (1851-1926) ed inaugurato nel 1893. La costruzione attuale risale al 1980 ed è sede tutt’oggi di un laboratorio di meteorologia e di medicina di montagna.

Al tramonto, da Calcinate del Pesce.

 
 

Nuvole basse in dissoluzione con l’entrata del vento dal Nord.

La montagna dell’orizzonte varesino, visibile da qualunque localita’ della provincia.

“Trentasei vedute del Monte Rosa” è un piccolo omaggio all’opera principe di Katsushika Hokusai (1760 ca. - 1849 Edo), artista giapponese conosciuto principalmente per le sue stampe su blocchi di Leno (ukiyo-e) a tema paesaggistico. Nelle “Trentasei vedute del Monte Fuji” Hokusai raccoglie una serie di paesaggi in diverse stagioni e con diverse condizioni meteorologiche del Fujiyama, il vulcano simbolo culturale e religioso del Giappone.

Al pari del Fujiyama, il Monte Rosa si erge maestoso tra le cime alpine che coronano Lombardia e Piemonte, indicando “l’ovest” per molti centri abitati sparsi per tutta la regione prealpina e della pianura a nord-ovest dell’Italia.

La stessa Varese, adagiata ai piedi del Campo dei Fiori a lambire la regione prealpina lombarda, è spettatrice del tripudio di colori nei tramonti sereni sulle rive dei propri laghi e sulle cime montuose della zona. Il Monte Rosa diventa punto di riferimento uscendo dalla città e rientrandovi dopo un’assenza prolungata. Il lago di Varese agisce come specchio al cielo e alle Alpi che, in condizioni peculiari di luce, si riflettono sulle sue acque calme diventando l’unica linea d’inchiostro tra la terra ed il cielo.

Quest’opera vuole essere una celebrazione di una montagna simbolo per il panorama prealpino.

La grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai

— 1830 ca. E’ l’opera più famosa di Hokusai, artista del XVIII secolo. Si tratta di una xilografia con tecnica ukiyo-e che ritrae il Fuji-san dalla Prefettura di Kanagawa; ne “Le trentasei vedute del Monte Fuji” insieme ad altre opere ritrae la montagna sacra ai giapponesi, fondendo canoni artistici orientali ed un gusto molto europeo.

La mostra

2016-2017

Tra Dicembre e Gennaio prende vita la mostra “#36Vedute del Monte Rosa: il gigante bianco sull’orizzonte varesino” presso il Castello di Masnago, per gentile concessione del Comune di Varese e dei Civici Musei Varesini. L’esposizione di 36 immagini della montagna calata all’interno dei panorami varesini (con stampe da 100x70 cm a panorami di 3 metri), è accompagnata da una serie di eventi che presentano il Monte Rosa come montagna fisica, antropizzata e metafisica, grazie all’intervento di esperti locali:

03 Dicembre 2016: Macugnaga e il Monte Rosa, una concetrazione di particolarità - relatore Flavio Violatto (CAI Macugnaga)

14 Gennaio 2017: Hokusai: trentasei vedute…un’icona - relatrice Silvia Sanvito (Associazione Immagina)

28 Gennaio 2017: Il Monte Rosa, storia di clima e ghiacciai - relatore dr. Paolo Valisa (Centro Geofisico Prealpino)

Alla fine di gennaio 2017 il totale dei visitatori è stato superiore a 2000, diventando (in segreto) l’evento culturale più visitato della città in quel periodo.

spazi espositivi

 

La mostra “Le #36Vedute del Monte Rosa - Il gigante bianco sull’orizzonte varesino” è stata ospitata presso il centro museale del Castello di Masnago, grazie al supporto del Comune di Varese.

 

Il percorso espositivo era costituito da 36 immagini scattate nel corso di dieci anni con svariati apparecchi fotografici, stampate su carta fotografica matt e supporto PVC. Fulcro dell’esposizione la sala delle grandi immagini panoramiche lunghe 3 metri, capaci quasi di immergere lo spettatore nei più piccoli dettagli del profilo montuoso alpino.